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Lunedì, 06 Novembre 2023 08:08

San Nuno Alvares come carmelitano

6 Novembre Memoria

San Nuno Alvares fu sempre un uomo religioso. Come soldato e cavaliere della classe nobile, portava con sé le immagini sacre del Cristo crocifisso, della Vergine Maria e dei due santi patroni del cavaliere, San Giorgio e San Giacomo.

Dopo aver adempiuto ai suoi obblighi di genitore, ristabilito la pace con la Castiglia e concluso le spedizioni africane a cui partecipò come capo supremo dell'esercito portoghese, il Connestabile iniziò a lavorare alla promessa fatta alla Vergine: la costruzione di una chiesa votiva. Scelse il punto più alto di Lisbona e pose la prima pietra nel 1389. La costruzione durò 30 anni. Quando fu completata, era molto sontuosa, con una bella architettura gotica e una ricca decorazione. Nuno volle che un ordine mariano prendesse possesso della chiesa e scelse i Carmelitani.

Il Conestabile conosceva bene l'Ordine. Un suo ex compagno militare, Juan Gonçalves, aveva professato nel monastero di Moura; inoltre aveva una grande amicizia con Alfonso de Alfama, Vicario Generale in Portogallo.

Nel 1423, i Carmelitani celebrarono il loro primo Capitolo provinciale in Portogallo, occasione per Nuno di chiedere pubblicamente di essere ammesso nell'Ordine come laico. Assunse il nome di Fray Nuno de Santa Maria e rinunciò ai suoi titoli, rifiutando di entrare nello stato clericale nonostante il suo lignaggio familiare, la sua saggezza e la sua preparazione culturale. Per Nuno, servire i servi di Dio, essere l'ultimo della comunità, era un'opzione evangelica che abbracciò pienamente. Si rifiutò di mantenere gli onori nel chiostro.

Il re, fino all'ultimo dei suoi vassalli, rimasero scioccati dalla notizia che il Gran Conestabile intendeva diventare un fratello laico in un ordine religioso. Nuno però non ebbe dubbi e scelse la festa dell'Assunzione di Nostra Signora come data per l'investitura dell'abito.

Si raccontano numerose storie sulla vita di Nuno con i Carmelitani. Quando incontrava il suo vecchio amico ed ex vassallo, p. Juan Gonçalves, allora priore della casa di Lisbona, Nuno gli baciava la mano e gli chiedeva il permesso di uscire con la classica formulazione "Benedicite Pater", alla quale il priore rispondeva "Agli ordini, mio conestabile. Dio ti benedica". Entrambi assumevano un atteggiamento umile nei confronti dell'altro.

Visse il resto della sua vita in tale umiltà fino alla morte, avvenuta nell'aprile del 1431. La sua fama di santità si diffuse rapidamente in tutto il Paese; per i portoghesi fu sempre il Conestabile Santo.

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