Tra le carte di Santa Maria in Traspontina, recentemente inventariate da Jacopo De Santis nel suo libro "Santa Maria in Traspontina La vita di una comunità carmelitana attraverso le carte d'archivio", diversi documenti attestano che nel corso del XVIII secolo presso il medesimo convento romano, all’epoca sede della curia generalizia dei carmelitani, si producevano tavolette di cioccolata: lo testimonia la corrispondenza conservata nel nostro archivio, con la quale i frati di altri conventi e varie personalità del tempo chiedevano che s’inviasse loro questa prelibatezza.
In particolare, in un carteggio di diciassette lettere datate all’anno 1758, l’ex priore generale dei carmelitani Luigi Laghi, della Provincia Romagnola, richiedeva che gli fosse recapitato nel convento di Forlì un ordine di cioccolata, di cui doveva essere piuttosto goloso, riferendo - in maniera buffa - di farne un uso abituale, perché, a suo dire, lo aiutava a contrastare il respiro corto... e altri malanni: «Io continuo a soffrire ogni mattina la solita strettezza di petto e difficoltà di respiro, ma presa la cioccolata, che mi causa alcuni flati, resto libero» (13 aprile 1758).
Padre Laghi aveva una gran provvista di questo portentoso rimedio, come si legge in un’altra sua lettera: «Per la cioccolata ci è tempo sin che farete la nostra, perché ne tengo ancora per sei e più mesi» (7 settembre 1758).
(Questo articolo è apparso per la prima volta su ABIGOC - 21 novembre 2023)
Il libro può essere acquistato presso la libreria online della casa editrice Edizioni Carmelitane.
Jacopo De Santis
Santa Maria in Traspontina La vita di una comunità carmelitana attraverso le carte d'archivio