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Displaying items by tag: Calendar of Feasts and Memorials

Venerdì, 12 Luglio 2024 09:13

Messaggio alla Famiglia Carmelitana

Messaggio video in occasione della Solennità di Nostra Signora del Monte Carmelo, 16 luglio 2024, di P. Míċeál O'Neill, O. Carm, Priore Generale dell'Ordine

Care sorelle e fratelli della Famiglia Carmelitana in tutto il mondo,

La celebrazione della solennità della Madonna del Carmelo coincide quest'anno con l'Anno di preghiera, indetto da Papa Francesco come momento di preparazione alla celebrazione del Giubileo del 2025. Il desiderio del Santo Padre è che ci sia una “sinfonia di preghiera” in tutto il mondo. Il suo insegnamento sulla preghiera è un invito alla famiglia carmelitana a fare la sua parte nella preghiera e nell'aiutare gli altri a pregare. La nostra ricca tradizione di preghiera è stata fonte di ispirazione per molte generazioni fin dall'inizio. Mai come oggi quella tradizione è stata tanto necessaria al mondo, per poter incoraggiare e accompagnare tutte le persone che già vivono una vita di preghiera e pregano, e per aprire nuove porte a chi non conosce ancora il significato della Preghiera cristiana. La nostra preghiera dà dignità alla nostra vita perché afferma che siamo figli di Dio, in comunicazione con Dio. La nostra preghiera è anche forza di speranza per come riponiamo la nostra fiducia in Dio e nella Beata Vergine Maria.

Il Carmelo rappresenta un luogo di dignità umana, dove Dio ha riunito le persone nel suo nome e Gesù è lì in mezzo a loro. Maria è la Signora di quel luogo, mostrandoci quale sia la dignità della persona umana, e le persone che abitano in quel luogo sono persone che pregano, sapendo che nella loro vita Gesù Cristo è la loro motivazione più profonda, e che non esiste ambizione più alta che vivere in fedeltà a lui.

In un giorno che ci unisce tutti nella gioia e nel ringraziamento, mi unisco ai Carmelitani di tutto il mondo, nel pregare affinché il nome di Dio possa essere considerato una benedizione, che la volontà di Dio sia fatta, che il Regno di Dio venga, che il nostro pane quotidiano venga condurre alla pace quotidiana e che troveremo la via del perdono e della riconciliazione per noi stessi e per i nostri fratelli e sorelle in un mondo così terribilmente afflitto dalla propria mancanza di fede, speranza e carità.

Possano le vostre celebrazioni della nostra festa quest’anno portarvi l’abbondanza della grazia di Dio e una risposta alla vostra fervente preghiera.

Grazie.

P. Míċeál O’Neill, O. Carm

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Lunedì, 08 Luglio 2024 07:57

Beata Giovanna Scopelli, Vergine

9 Luglio Memoria facoltativa

La beata Giovanna Scopelli nacque a Reggio Emilia nel 1428. Incline alla pietà fin da piccola, ottenne dai genitori il permesso di diventare carmelitana di clausura pur rimanendo a vivere in famiglia. Dopo la morte dei genitori, si unì ad altre donne e formò una comunità nel 1480.

Nella città natale, con il placet del vescovo Filippo Zoboli, ottenne nel 1495 la casa e la chiesa degli Umiliati, che trasformò in un monastero, comunemente chiamato "Le Bianche" e affidato alla Congregazione Mantovana. Qui esercitò l'ufficio di priora. Eventi straordinari sono attribuiti alla beata, dotata da Dio di un carisma straordinario e ricca di profonda pietà mariana.

Morì il 9 luglio 1491. Il suo culto fu approvato da papa Clemente XIV il 24 agosto 1771. Quando il monastero fu chiuso nel 1803 a causa della soppressione napoleonica, il corpo della beata fu trasferito nella cattedrale della città, dove è tuttora venerato.

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4 Luglio Memoria facoltativa nelle province italiane

Centenario del primo scambio epistolare fra i Fondatori delle Suore Carmelitane missionarie di s. Teresa del bambino Gesù

Nel primo pomeriggio di domenica 23 giugno, 2024, si è svolto un incontro per commemorare il primo scambio di lettere tra i Fondatori delle Suore Carmelitane missionarie di s. Teresa del bambino Gesù, beata m. Maria Crocifissa Curcio e padre Lorenzo van den Eerenbeemt, O. Carm.

La loro feconda relazione umana e spirituale, infatti, iniziò con una lettera che padre Lorenzo inviò il 23 giugno 1924, scrivendo dal Collegio Internazionale Sant’Alberto, dove era professore, su suggerimento di p. Alberto Grammatico, confratello e collega: era la proposta di iniziare insieme un Istituto femminile di “vita attiva, religiosa, carmelitana” per le missioni. Entro pochi giorni, il 28 giugno seguente, madre M. Crocifissa rispose con grande gioia da Modica (Ragusa), aderendo con slancio alla proposta dopo molti anni di sofferta fedeltà alla vocazione di religiosa carmelitana di vita attiva. Il loro proposito, che con il tempo si è chiarito e affinato, si realizzò circa un anno dopo, il 3 luglio 1925, con la fondazione della Congregazione a Santa Marinella (Roma).

Proprio da quello che oggi è il CISA e iniziando con un breve pellegrinaggio a piedi dalla Chiesa di Santa Maria in Traspontina, poco lontana, l’evento ha rievocato quanto avvenuto ormai un secolo fa, ripercorrendo i luoghi da dove le due lettere sono partite e approfondendo le parole e i contenuti di esse.

Tutto è stato condiviso on line con le comunità della Congregazione e con amici laici di tutte le parti del mondo, mentre nella sala “S. Tito Brandsma” del CISA hanno partecipato numerose Suore della Congregazione di varia nazionalità, una rappresentanza delle sorelle dell’Istituto di N. S. del Carmelo, alcuni Frati della comunità del CISA e una nutrita rappresentanza di membri del Terz’Ordine Carmelitano di Roma. Ringraziando cordialmente i Fratelli delle comunità del CISA e di S. Maria in Traspontina per la loro accoglienza.

Questa celebrazione si pone come un momento forte nell’ambito del cammino dell’ “anno dei Fondatori” con il quale la Congregazione sta continuando il cammino intrapreso ormai da un anno con la celebrazione di una anno dedicato a santa Teresa di Gesù bambino e che si concluderà con la celebrazione di un anno giubilare in occasione del primo centenario della nascita della Congregazione.

Sr M. Nerina de Simone cmstgb

Breve biografia della Beata M. Maria Crocifissa Curcio

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Venerdì, 14 Giugno 2024 06:51

Memoria di Sant' Eliseo, Profeta

14 giugno| Memoria
Sant' Eliseo, profeta

Il ciclo biblico di Eliseo (2 Re) è fortemente legato a quello di Elia. La chiamata di Eliseo si colloca dopo la teofania dell'Oreb (1 Re 19, 16-21). Secondo l'ordine divino, egli è colui che deve succedere al Tishbita; Eliseo diventa quindi servo e discepolo di Elia (2 Re 3,11).

Come Elia, Eliseo è presentato dai Padri della Chiesa come una figura cristica, come un taumaturgo. Viene anche presentato come modello di vita monastica. Numerosi Padri della Chiesa attestano la verginità di Eliseo dopo quella di Elia. I carmelitani medievali riprodussero queste linee insistendo sul fatto che Elia ed Eliseo furono i primi a consacrarsi a Dio nella verginità. Anche la preghiera svolge un ruolo primordiale nella vita di Eliseo: è la fonte dei miracoli che il Signore compie attraverso di lui. Eliseo è anche ritratto come una persona ritirata dalla società. La sua rinuncia iniziale, sacrificando i buoi e l'aratro prima di seguire Elia, è un esempio per esortarlo a distaccarsi dalle preoccupazioni mondane (Ger., Ep. 71,3). Per Cassiano, Eliseo è uno dei fondatori del monachesimo e, in modo più speciale, un maestro di povertà (Ist. 7:14,2).

Eliseo è costantemente presente come discepolo di Elia, suo figlio spirituale, suo erede, il discepolo per eccellenza. Eliseo non è l'unico discepolo di Elia, ma all'interno di questo gruppo di discepoli, Eliseo occupa il primo posto.

La chiamata di Eliseo

Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.

Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Và e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te».

Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio. (1 Re 19: 19-21)

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Pubblicazione recente delle Edizioni Carmelitane:

Les prophètes Élie et Élisée au Moyen Âge Latin

     Tome 1. Vllle-IXe siècles. L'époque carolingienne
     Tome 2. Xe-début XIIe siècle. Des commentaires carolingiens à la
                 Glossa ordinaria
     Tome 3. La renaissance et le tournant du XIIe siècle
     Tome 4. XIIIe siècle. L'essor des universités

     Coffret:  Tome 1, 2, 3 et 4 

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Venerdì, 24 Maggio 2024 07:25

Festa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, Vergine

25 maggio | Festa
Santa Maria Maddalena de' Pazzi, Vergine

Nata a Firenze nel 1566 dalla nobile famiglia dei Pazzi, Maria Maddalena aveva un profondo senso della presenza di Dio, un grande amore per l'Eucaristia e un desiderio di vita penitenziale. Entrò nel monastero carmelitano di clausura di Santa Maria degli Angeli a Firenze, vicino alla chiesa carmelitana. Subì continue sofferenze fisiche e gravi prove spirituali, ma sperimentò anche la misericordia di Dio con grazie straordinarie. Morì il 25 maggio 1607.

Era fortemente consapevole della necessità di riformare la Chiesa. Si offrì affinché il clero tornasse ad essere testimone di Cristo nel mondo e perché i fedeli non praticanti tornassero alla Chiesa. Il tema centrale della sua spiritualità è l'amore: siamo stati creati da Dio con l'amore e per l'amore ed è il mezzo con cui dobbiamo rivolgerci a Lui. Aveva una grande devozione per la Madonna.

Fu beatificata nel 1626, 19 anni dopo la sua morte, e fu canonizzata nel 1669.

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Mercoledì, 15 Maggio 2024 07:29

Memoria di San Simone Stock, Religioso

16 Maggio Memoria facoltativa (Memoria obbligatoria nella provincia della Gran Bretagna)

Per quanto risulti dalle "notizie" più antiche, Simone Stock fu un Priore Generale inglese, venerato per la sua santità, e morto verso il 1265 a Bordeaux in Francia. Dopo la sua morte, i pellegrini che visitarono la sua tomba hanno registrato i suoi miracoli, dando così nel sec. XIV inizio ad un culto locale.

Verso il sec. XV, nei Paesi Bassi, emerse una leggenda circa un certo "San Simone" che aveva avuto una visione della Nostra Signora, nella quale Lei gli appariva con lo scapolare promettendogli: "Questo è il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo." In pochi anni, i due racconti furono uniti e a Simone Stock, il Priore Generale, fu accreditata la visione della Nostra Signora. Il nuovo racconto fu rapidamente elaborato con dettagli biografici immaginari circa la vita di Simone, come la sua nascita a Kent in Inghilterra, la sua vita eremitica vissuta in un tronco di un albero, e la composizione del Flos Carmeli (un inno carmelitano molto bello alla Nostra Signora che in realtà era noto già nel sec. XIV, e dunque prima della leggenda).

Lo scapolare carmelitano e le sue confraternite

Lo scapolare consiste essenzialmente in due pezzi di stoffa, legati da sottili cordoncini, che poggiano uno sulle spalle (tra le "scapole") e l'altro sul petto. L'oggetto, oggi utilizzato a scopo devozionale, trae origine dallo scapolare "notturno" usato dai religiosi per non dover mai mancare l'abito proprio, nemmeno di notte.

A partire dalla metà del XIII secolo, i laici iniziarono ad affiliarsi all'Ordine per condividerne i benefici spirituali. Lo scapolare veniva offerto dall'Ordine anche come espressione di gratitudine e riconoscimento ai benefattori. Lo scapolare finì per costituire un mezzo abituale di consegna dell'abito ai laici e la conseguente aggregazione giuridico-spirituale alla famiglia religiosa. Il mantello bianco, segno dell'Ordine nel Medioevo, veniva consegnato ai laici al momento della loro associazione.

Cominciarono a circolare storie sul dono miracoloso dell'abito da parte del Signore o della Madonna ai fondatori o ai santi dei vari Ordini. Di conseguenza, esistono numerosi scapolari. Si distinguono per colori e immagini diverse, proprio per il largo uso che ne fecero le varie famiglie religiose e, nel tempo, come segno di consacrazione secondo le diverse forme di spiritualità.

Dalla fine del XV secolo i Carmelitani iniziarono a consegnare lo scapolare, considerato l'abito dell'Ordine per i laici da aggregare all'Ordine. Nacque così la Confraternita dello Scapolare, che finì praticamente per soppiantare o sostituire le precedenti forme di aggregazione dei laici all'Ordine. Queste confraternite si trovavano anche in chiese non appartenenti all'Ordine.

Un elemento tipico dell'uso devozionale dell'abito religioso tra i laici era che il Signore o la Madonna lo donassero ai religiosi. Due visioni sono associate allo scapolare carmelitano, entrambe riguardanti la Madonna ed entrambe dubbie come eventi storici. Nel caso dell'apparizione a San Simone Stock, racconti di visioni simili si trovano continuamente nelle tradizioni delle diverse famiglie religiose.

Le origini stesse dell'Ordine fanno riferimento, da un lato, alla protezione di Maria e, dall'altro, alla "dedizione" dei Carmelitani a colei che è considerata signora, sovrana perché Maria è la Madre del Signore. Anche dopo la loro partenza dalla Terra Santa, i Carmelitani hanno continuato a considerarsi sudditi del Signore Gesù e quindi di sua Madre.

I membri della maggior parte delle confraternite del XVII e XVIII secolo mostrano di essere aperti a persone di tutte le classi: nobili, borghesi, operai, contadini, artigiani, sia ricchi che poveri. Questo tipo di unità tra membri di diversa estrazione sociale durò a lungo. Era una caratteristica delle confraternite scapolari rispetto ad altri tipi di confraternite, anche religiose.

La soppressione dei gruppi religiosi nel XIX secolo ha distrutto quasi completamente la rete delle confraternite scapolari. Quelle che sono sopravvissute molto spesso continuano a esistere senza molti contatti con l'Ordine. Le opere di misericordia scomparvero quasi del tutto e ciò che rimase fu più filantropico che di carità cristiana. Con il Codice di Diritto Canonico del 1917, le confraternite furono riorganizzate. La devozione dello scapolare si sviluppò sempre più come segno della protezione di Maria, con l'aspetto della consacrazione a Maria e le esigenze di un'alleanza stipulata con Maria ormai scritta.

Ora per godere dei privilegi legati allo scapolare è sufficiente riceverlo da una persona autorizzata e far scrivere il proprio nome nel registro generale delle confraternite dell'Ordine. Questa facoltà è stata estesa a tutti i sacerdoti ed è stata eliminata la necessità di avere un registro delle iscrizioni. La cosiddetta "Regola del Terz'Ordine Carmelitano" stabilisce le norme per uno stile di vita evangelico. Il documento riflette i valori carmelitani, proponendo un impegno nella preghiera, nei sacramenti, nelle opere di giustizia e nell'edificazione della persona umana secondo il disegno di Dio.

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Mercoledì, 08 Maggio 2024 07:47

Memoria di Giorgio Preca, sacerdote

Maggio 9, 2024 | Memoria facoltativa (Memoria obbligatoria nella provincia di Malta)

Sacerdote diocesano, Giorgio Preca dedicò la sua vita alla predicazione e alla catechesi. Nel 1907 fondò la Società della Dottrina Cristiana o MUSEUM (Magister utinam sequatur Evangelium universus mundus).

Il suo prolifico apostolato fu il frutto di una vita di preghiera e di costante meditazione della Parola di Dio. La sua spiritualità era basata sull'umiltà e sulla mitezza. Divenne carmelitano laico nel 1918 e, in riconoscimento della sua opera di diffusione della devozione a Nostra Signora del Monte Carmelo, fu affiliato all'Ordine nel 1952 dal priore generale dell'epoca, Killian Lynch.

I processi canonici per la sua beatificazione sono stati avviati nel marzo 1975. San Giovanni Paolo II lo ha dichiarato "beato" il 9 maggio 2001 ed è stato canonizzato da Papa Benedetto XVI il 3 giugno 2007.

La seconda lettura della Liturgia delle Ore è tratta dagli scritti del santo. Egli proclama le virtù di Dio nella contemplazione della bellezza del creato e del suo agire, pieno di misericordia e di amore, verso coloro che lo cercano e lo riconoscono senza timore.

(da Emanuele Boaga, O. Carm., Celebrating the Saints of Carmel. (Roma: Edizioni Carmelitane, 2010).

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Martedì, 07 Maggio 2024 07:26

Beato Aloysius Rabatà, sacerdote

8 maggio | Memoria facoltativa
B. Luigi Rabatà, sacerdote

Le informazioni sul Beato provengono dalle testimonianze raccolte per gli Atti del processo diocesano del 1533 per la beatificazione di Aloysius Rabatà. Gli Atti contengono, come ci si aspettava, dettagli sul suo carattere, sulle opere compiute e sulla sua morte, nonché sul suo aspetto fisico e sulle sue abitudini alimentari. Cinque degli undici testimoni conoscevano personalmente il Beato, quindi le informazioni sono considerate abbastanza accurate. Le agiografie successive si limitano a ripetere queste informazioni e a fornire altri dettagli che hanno meno probabilità di essere accurati.

Dalla lettura delle varie testimonianze contenute negli Atti del 1533 emerge chiaramente che Luigi Rabatà era considerato un uomo estremamente virtuoso e un santo già in vita. Infatti, ci sono molti riferimenti alla sua "santità" e alla sua vita piena di pratiche di digiuno e di opere di carità.

Nel 1756 il Capitolo generale dell'Ordine decretò di chiedere l'approvazione del suo culto "ab immemorabili". Questa fu concessa il 10 dicembre 1841 da Papa Gregorio XVI.

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Dal libro di Marco Papasidero, "A Laudi Deu." Luigi Rabatà tra storia, memoria e pratiche devozionali. (Edizioni Carmelitane, 2019) €14.00

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Venerdì, 03 Maggio 2024 08:26

Memoria del B. Ángel Prat Hostench e 16 Compagni

4 maggio | Memoria facoltativa | Memoria obbligatoria nelle province della Spagna

PREGHIERA

Dio onnipotente, tu che hai dato ai tuoi beati Ángel Maria Prat Hostench, Lucas de San José Tristany Pujol, presbiteri, e compagni, la grazia di donarsi fino alla morte per confessare la tua parola e dar testimonianza a Gesù, concedici la forza dello Spirito Santo, per rimanere fedeli nella fede e forti nella confessione del tuo nome. Per il nostro Signore.

Per saperne di più sulla vita di questi martiri ...

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Dal Vicepostulatore della Causa di Isidoro Bakanja
La Famiglia Carmelitana celebra il 30° anniversario della beatificazione del Beato Isidoro Bakanja

Il 24 aprile 1994, il Beato Isidore Bakanja, laico e martire dello Scapolare della Vergine Maria del Monte Carmelo, è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II. Oggi l'Ordine si riunisce per celebrare il 30° anniversario del riconoscimento da parte della Chiesa della santità di questo cattolico congolese che non volle rinunciare al suo scapolare.

Isidore Bakanja nacque a Bokendela (Repubblica Democratica del Congo) intorno al 1885. Lasciato il suo villaggio, si trasferì a Mbandaka, dove fu battezzato il 6 maggio 1906 e confermato pochi mesi dopo, il 25 novembre 1906. Fu fortemente influenzato dalla testimonianza dei missionari trappisti, coltivando una particolare devozione a Gesù e alla Beata Vergine Maria.

Nonostante le difficoltà incontrate sul lavoro a causa della sua fedeltà a Cristo, rimase saldo nella sua fede. Il 2 febbraio 1909 subì un'atroce flagellazione perché si rifiutò di liberarsi dello scapolare della Vergine del Monte Carmelo che portava sulle spalle. Dopo le terribili percosse e percependo la morte imminente, ricevette l'unzione degli infermi il 24 luglio 1909. Come Cristo morì perdonando i suoi malfattori, così Bakanja morì perdonando il suo carnefice: “L'uomo bianco mi ha colpito; sono affari suoi. Dipende da lui e da Dio. Quando sarò in paradiso, pregherò molto per lui e chiederò a Dio di perdonarlo”.

Bakanja morì il 15 agosto 1909, festa dell'Assunzione, all'età di 24 anni. A imitazione di Cristo, che aveva seguito fin dal battesimo, Isidoro Bakanja visse a modo suo, come San Paolo, che scrisse: “Per me vivere è Cristo” (Filippesi 1, 21). (Filippesi 1, 21). “Per me vivere è essere cristiano”.

Il 7 giugno 1917, i suoi resti furono esumati e sepolti nella parrocchia dell'Immacolata Concezione a Bokote. È stato proclamato beato il 24 aprile 1994. La sua causa di canonizzazione è ora in corso. I Papi Benedetto XVI e Francesco hanno riconosciuto e proposto il Beato Isidoro Bakanja come autentico testimone ed esempio di fede per tutti i cristiani del mondo. Nella sua Esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit, Papa Francesco ha nominato il Beato Isidoro Bakanja tra i giovani santi che oggi mobilitano i cristiani nella ricerca della santità e ispirano nuove conversioni. In breve, il Beato Isidoro Bakanja è un patrimonio spirituale ed ecclesiale per il mondo.

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