Papa Leone XIV incontra i giornalisti sottolineando il ruolo della comunicazione nella promozione della pace
In una delle prime udienze del suo giovane pontificato, Papa Leone XIV ha incontrato i media internazionali nell'Aula Paolo VI. Ha ringraziato i giornalisti per il loro servizio alla verità e ha sottolineato il ruolo della comunicazione nella promozione della pace.
"Viviamo in tempi difficili da affrontare e da raccontare. Essi rappresentano una sfida per tutti noi, ma è una sfida dalla quale non dobbiamo fuggire», ha detto il Papa a circa 6.000 giornalisti il 12 maggio. «Al contrario, essi esigono che ciascuno di noi, nei diversi ruoli e servizi, non ceda mai alla mediocrità».
«Grazie, cari amici, per il vostro servizio alla verità», ha detto, sottolineando anche l'importanza di preservare la libertà di parola e la libertà di stampa.
Citando sant'Agostino, il Papa ha sottolineato il ruolo della comunicazione: «La Chiesa deve affrontare le sfide poste dai tempi. Allo stesso modo, la comunicazione e il giornalismo non esistono al di fuori del tempo e della storia. Lo ricorda sant'Agostino quando dice: “Viviamo bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi” (cfr Discorso 311)».
Citando il Discorso della Montagna, il Papa ha sottolineato l'importante ruolo della comunicazione nella promozione della pace: «Gesù ha proclamato: “Beati i pacificatori” (Mt 5,9). È una beatitudine che interpella tutti noi, ma è particolarmente attuale per voi, che siete chiamati a cercare un altro modo di comunicare, che non cerchi il consenso a tutti i costi, non usi parole aggressive, non segua la cultura della competizione e non separi mai la ricerca della verità dall'amore con cui dobbiamo umilmente cercarla».
«La pace», ha continuato, «inizia da ciascuno di noi: nel modo in cui guardiamo gli altri, ascoltiamo gli altri e parliamo degli altri. In questo senso, il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza: dobbiamo dire “no” alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo respingere il paradigma della guerra».
Il Papa ha sottolineato la responsabilità e il discernimento necessari nell'uso dell'intelligenza artificiale. In precedenza aveva spiegato che la sua scelta del nome regnante Leone era stata influenzata dalle sfide poste dall'intelligenza artificiale.
Sul tema della verità, Leone XIV ha ribadito la solidarietà della Chiesa con i giornalisti che sono stati imprigionati «per aver cercato e riportato la verità» e ha affermato che la loro sofferenza «sfida la coscienza delle nazioni e della comunità internazionale». Ha chiesto il loro rilascio. Il Comitato per la protezione dei giornalisti ha affermato che nel 2024 erano 361 i giornalisti in carcere.
I responsabili della comunicazione dell'Ordine si sono riuniti a Roma per un incontro in tre parti dedicato alla formazione permanente, alla celebrazione del Giubileo e alla discussione su come servire l'Ordine e i fedeli in futuro. Un incontro online di follow-up in due parti è previsto per il 21 maggio.
Il Papa ha iniziato l'udienza parlando in inglese. Ha ringraziato i giornalisti per la calorosa accoglienza e poi ha detto: “Dicono che quando si applaude all'inizio non ha molta importanza... Se siete ancora svegli alla fine e avete ancora voglia di applaudire... Grazie mille!”.