13 Novembre Memoria facoltativa nelle provincie italiane
Alcune osservazioni sulla spiritualità di Madre Scrilli
Fin dall'infanzia mostrò segni di straordinaria pietà e, grazie all'influsso positivo dei suoi maestri, coltivò la sua vita spirituale attraverso l'assidua frequenza ai sacramenti e le letture delle vite dei santi, in particolare di Santa Maria Maddalena de'Pazzi. La mancanza di amore della madre per avere una seconda figlia e la sua lunga e grave malattia all'età di 15 anni la avvicinarono sempre più alla sofferenza di Cristo e alla sua Croce. La sofferenza vissuta come atto d'amore la fece addentrare sempre più nel mistero della Croce. "Patire per amore" era il suo motto.
Oltre alla devozione alla passione di Cristo e all'Eucaristia, aveva un tenero amore per Maria, che considerava la sua "cara madre".
Quando tentò di vivere come monaca di clausura nel monastero di Santa Maria Maddalena de'Pazzi, per la quale aveva anche una grande devozione, scoprì che Dio aveva altri progetti per lei. Insieme ad alcuni amici iniziò a insegnare. Ma anche questo non funzionò a causa degli atteggiamenti anti-Chiesa nella Firenze dell'epoca. Anni dopo, nel 1875, rifondarono l'Istituto di Nostra Signora del Carmelo sapendo che questa era la volontà di Dio.
Alla sua intensa attività, Madre Scrilli univa una profonda e continua vita di preghiera. Sapeva armonizzare preghiera e lavoro, contemplazione e azione, donazione a Dio e servizio ai fratelli. Questo divenne la finalità dell'Istituto.
Mentre sopportava molte e costanti sofferenze fisiche, sopportava anche quelle morali con spirito di fede e di conformità alla volontà divina. Tutto il suo desiderio, infatti, era di compiere la volontà di Dio. Il "fiat" fu la costante che la accompagnò per tutta la vita.