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Commissione per La Preghiera e La Liturgia

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Richard Byrne, O.Carm.

I Carmelitani vivono in ossequio di Gesù Cristo in atteggia­mento contemplativo esercitato con una vita di preghiera, di fraternità e di servizio in mezzo al popolo. L’orientamento alla contemplazione non è solo uno degli elementi del nostro ca­risma ma è l’elemento dinamico che li unifica. (Cost. n. 14).
La preghiera è il modo con cui ci relazioniamo con Dio sia come individui che come comunità. Nella preghiera diventiamo aperti a Dio che gradualmente ci trasforma at­traverso tutti gli eventi, piccoli e grandi, delle nostre vite. (Cost. n. 18).
La Regola del Carmelo pone la vita liturgica al centro della nostra vita comunitaria, sia nella pratica sia sim­bolicamente. (RIVC, n. 39).

Nel mezzo di un mondo globalizzato e pluralista, il nostro impegno fedele alla preghiera, ci consente, come carmelitani, di testimoniare la “presenza viva e misteriosa di Dio”(Costituzioni, n. 18). La nostra preghiera ci ricorda che la vita del Carmelo è Cristocentrica. Permeata in ogni aspetto della vita di un carmelitano, la preghiera, non solo nutre le nostre vite spirituali, ma attraverso una graduale trasformazione, arricchisce anche la nostra vita fraterna e ci rende più capaci di servire la Chiesa con compassione, con spirito di solidarietà, insieme ai nostri fratelli e sorelle.

Se la preghiera può assumere molte forme, noi Carme­litani consideriamo la preghiera liturgica - specialmente quella comunitaria - come parte centrale della nostra vita spirituale in generale (Messaggio Finale del Congresso liturgi­co, 2018). Intimamente legata alla nostra preghiera personale, la nostra preghiera liturgica è il segno visibile dell’Or­dine in preghiera (RIVC, n. 39). Il nostro stile di vita contem­plativo mantiene le nostre celebrazioni liturgiche sempre Pasquali, con l’orientamento alla Risurrezione. Di conse­guenza, la formazione liturgica è vitale per i carmelitani e non riguarda solo gli “gli studi in preparazione al ministero e neanche la mera conoscenza delle rubriche, ma concerne la nostra celebrazione fraterna come carmelitani”(RIVC, n. 39). Noi Carmelitani ci nutriamo soprattutto della Parola e dell’Eucarestia.

Quando il pane viene spezzato e condiviso, l’Eucaristia quotidiana edifica la nostra comunità carmelitana, non solo simbolicamente, ma come segno della nostra “par­tecipazione al mistero di Dio e con coloro che sono nel bisogno”(RIVC, 39). Gli offriamo in olocausto la nostra vita quotidiana intimamente unita al mistero pasquale di Cri­sto (Costituzioni, n. 73).

Meditare la Parola è un elemento essenziale del nostro carisma e dell’identità carmelitana; alla Lectio divina viene assegnato un ruolo preminente nella nostra vita di preghie­ra (Costituzioni, n. 85). La celebrazione comunitaria della Liturgia delle Ore, in particolare con i fedeli, è fondamen­tale per la nostra identità.

“La via carmelitana è segnata dal silenzio” (RIVC, 36). In effetti, il nostro spirito contemplativo può essere forte­mente alimentato dalla preghiera silenziosa. Inoltre, sono importanti per i Carmelitani: ritiri, giorni di raccoglimento e la lettura spirituale degli scritti del nostro Ordine.

Accanto alla nostra devozione ai Santi del Carmelo, i Carmelitani venerano in particolare la Beata Vergine Ma­ria e, di conseguenza, i nostri santuari mariani sono tenuti in grande considerazione non solo come centri della Parola e della vita liturgica, ma anche come centri di evangelizza­zione, solidarietà e luoghi di incontro ecumenico con per­sone appartenenti ad altri credo religiosi o atee (Costituzio­ni, nn. 89-93).

Progetti

  1. Continuare ad aggiornare i Rituali e i Libri Liturgici dell’Ordine Carmelitano (il Rituale Carmelitano, il Le­zionario, la Liturgia delle Ore, e altri ancora) nonché ottenerne la approvazione, la traduzione e la pubblica­zione;
  2. Continuare a preparare materiale aggiuntivo di autori carmelitani per l’Ufficio delle Letture carmelitane per Santa Maria in Sabato e altri giorni di particolare devo­zione alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo;
  3. Creare, in collaborazione con la Commissione Generale per la Formazione, un progetto riguardo: (a) la prepara­zione liturgica dei frati in formazione, (b) studi liturgici della tradizione carmelitana come parte dei corsi di for­mazione permanente per l’Ordine, (c) la promozione del­la buona predicazione (Decreto del Capitolo Generale, 2019);
  4. Promuovere la diffusione dello studio della Liturgia a livello avanzato, restando in dialogo con le persone inte­ressate (Raccomandazione del Capitolo Generale, 2019);
  5. Sondare e promuovere modi di celebrare la Liturgia, da una prospettiva carmelitana;
  6. Pensare a vie attraverso cui i santuari dell’Ordine po­trebbero essere promossi nell’Ordine;
  7. Organizzare congressi e incontri che promuovano la vita di preghiera e liturgica dei membri della Famiglia Carmelitana

I Membri

  • Richard Byrne, O.Carm.
  • Désiré Unen Alimange, O.Carm. (Congo)
  • Pius Robert Manik, O.Carm. (Indonesia)
  • Alexander Vella, O.Carm. (Malta)
  • John Keating, O.Carm. (Irlanda)
  • Nerina de Simone, CMSTBG

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